Loading ...

Cosa fare in caso di decesso?

Osservanze burocratiche in caso di decesso


Cosa fare in caso di decesso


Se viene a mancare una persona cara è necessario sbrigare alcune questioni burocratiche, prendiamo in esame le più importanti.



Successione

Riguarda il trasferimento di beni mobili e immobili da un soggetto a un altro, in seguito a un decesso. Entro un anno dalla morte, se nel patrimonio del defunto sono inclusi beni immobili, bisogna presentare all’agenzia delle entrate la dichiarazione di successione. Successivamente, effettuati i dovuti accertamenti fiscali, sarà definito l’importo dovuto, questo avrà aliquote variabili, a seconda del grado di parentela e delle quote ereditate. La ricevuta che attesta il pagamento deve essere consegnata, unitamente alla pratica, all’ufficio delle entrate. In base al tipo di successione (legittima o testamentaria) cambiano gli obblighi giuridici e quelli tributari. La successione legittima si verifica quando il defunto non ha fatto testamento; in tal caso, i beni del defunto passano ai successori secondo il rapporto di parentela stabilito dalla legge. Nel caso in cui il defunto abbia lasciato un testamento, i suoi beni saranno trasferiti alle persone citate nel documento stesso e secondo le quote da esso definite. Se uno o più successori legittimati ritengono che il testamento non rispetti i loro diritti, possono impugnarlo. I successori di fronte all’eredità hanno tre possibili comportamenti:

  Accettare
  Accettare con beneficio di inventario
  Rifiutare

Possono aspirare all’eredità:

  Il coniuge
  I figli (quote diverse secondo il loro numero)
  Gli ascendenti (genitori e/o nonni) e i fratelli, se il defunto non aveva figli

Se il soggetto deceduto non era sposato e non aveva prole, la successione sarà a favore dei parenti entro il sesto grado; ordine e quote sono fissate dal Codice Civile. Nel caso che siano assenti parenti entro il sesto grado, la successione passerà allo Stato. Accettare l’eredità con beneficio di inventario, consente all’erede o agli eredi di operare una netta distinzione tra il loro patrimonio e quello del deceduto, per un’equa compensazione tra debiti ereditati e beni acquisiti. L’inventario è un elenco di tutti i debiti e i crediti del soggetto deceduto e deve essere compilato, entro tre mesi dal giorno del decesso, dal cancelliere del tribunale o da un notaio. Gli eredi minori, interdetti o inabilitati devono accettare la successione con beneficio di inventario. È possibile rifiutare la successione: gli eredi non entrano in possesso dei beni del deceduto ma neppure si assumono gli eventuali debiti. In caso di più successori, quelli che accettano l’eredità avranno diritto ciascuno a una frazione dell’eredità del rinunciatario. Per rifiutare l’eredità è necessario presentare una rinuncia in tribunale o presso un notaio. Il coniuge rinunciatario conserva il diritto alla pensione di reversibilità e all’abitazione. Se il defunto aveva terreni e/o fabbricati, cioè beni immobili, è sempre obbligatorio presentare la dichiarazione di successione. Se invece il deceduto possedeva solo beni mobili, è d’obbligo presentare la dichiarazione, quando la somma di questi beni eccede i 25.822 euro. Si deve presentare la dichiarazione di successione, se i successori non avevano una parentela in linea retta con il deceduto. Infine, nel caso in cui il defunto abbia redatto un testamento, è ugualmente obbligatorio presentare la dichiarazione. Non è necessario presentare la dichiarazione di successione, se:

  Il deceduto non possedeva beni immobili
  Se i beni mobili in suo possesso hanno un valore inferiore ai 25.822 euro
  Se i successori avevano con il defunto una parentela in linea retta.

Testamento

Nel caso in cui il soggetto deceduto abbia redatto un testamento, questo deve essere pubblicato presso un notaio. Lo scopo della pubblicazione è quello di consentire ai familiari, ai chiamati all’eredità e a eventuali creditori del defunto di avere cognizione di cosa contiene il testamento. Il notaio, oltre a occuparsi della pubblicazione, può anche sbrigare tutto il resto delle pratiche burocratiche o è possibile, per adempiere a queste, recarsi presso un patronato. Subito dopo la pubblicazione, è possibile stendere la dichiarazione di successione e poi definire le quote ereditarie spettanti ai successori.

Pensione

Si deve informare telematicamente l’istituto previdenziale del decesso insieme alla richiesta della pensione diretta (o di reversibilità) per il coniuge o dell’eventuale riscossione di ciò che è maturato (pensione indiretta), per chi ne ha diritto. Pensione INPS: è d’obbligo comunicare il decesso di un familiare alle anagrafi comunali che a loro volta, entro 48 ore dalla morte del soggetto, dovranno passare l’informazione, attraverso il canale predisposto dal Ministero dell’Interno (SAIA). Dal 1° gennaio 2015, i medici necroscopi sono obbligati a inviare, entro 48 ore dalla morte del soggetto, il certificato di accertamento del decesso all’INPS e al Comune, utilizzando il servizio online per tale mansione predisposto. Pensione di reversibilità: possono richiederla solo alcuni familiari, sempre che il defunto fosse già titolare di una pensione o avesse già maturato il diritto a essa. I soggetti richiedenti sono:

  Coniuge
  Coniuge separato, qualora il soggetto deceduto fosse iscritto all’ente previdenziale, prima della sentenza di separazione
  Coniuge separato con “addebito”, se ha diritto all’assegno alimentare a carico del coniuge defunto
  Coniuge divorziato, con diritto all’assegno di divorzio e che non ha contratto nuovo matrimonio, sempre che il deceduto fosse già iscritto all’ente previdenziale, prima che fosse pronunciata la sentenza di divorzio. Nel caso in cui il coniuge deceduto si fosse risposato, la pensione diretta deve essere suddivisa tra l’attuale coniuge e quello divorziato. Se uno dei due coniugi aventi diritto alla pensione diretta morisse, l’altro avrà diritto all’intero importo. Se il coniuge avente diritto alla pensione di reversibilità contraesse un nuovo matrimonio, non avrebbe più alcun diritto alla pensione del precedente coniuge deceduto
  Figli minori (naturali, legittimi, adottivi, riconosciuti legalmente o legittimati); studenti di scuola media superiore tra i 18 e i 21 anni disoccupati e a carico del genitore defunto; studenti universitari disoccupati a carico del defunto (solo per la durata del corso legale di laurea e non oltre i 26 anni); inabili di qualsiasi età, a carico del defunto
  Nipoti equiparati dalla Corte Costituzionale ai figli legittimati e inclusi tra coloro che hanno diritto alla pensione diretta, ma devono essere a carico del defunto e minorenni.

Banca - Istituti di credito

Se il defunto disponeva di depositi titoli, conti correnti, obbligazioni, azioni, libretti postali, fondi di investimento, buoni postali fruttiferi, ecc. si è obbligati a comunicare all’istituto postale o bancario la morte del soggetto che intratteneva con essi tali rapporti finanziari. Oltre a questo, si è obbligati a presentare il certificato di morte e la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. Dopo la notifica della morte, il conto del defunto è congelato, fino a quando non sarà consegnato un atto notorio che attesti i suoi successori. Se esistono cointestatari del conto, questi dovranno aprirne un altro e modificare, se sono presenti, gli appoggi bancari delle utenze. Al fine di sbloccare il conto è necessario produrre:

  Dichiarazione della banca, della posta o della finanziaria che contenga tutte le attività compiute dal soggetto deceduto e il saldo al momento del decesso
  Certificato di morte
  Certificato di matrimonio
  Fotocopia del documento di identità e codice fiscale del defunto
  Stato di famiglia storico del defunto
  Fotocopie dei documenti di identità, codici fiscali e stati di famiglia dei successori
  Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà
  Copia conforme del testamento
  Originale della rinuncia all’eredità
  Copie dei contratti stipulati con l’istituto di credito
  Copia della sentenza di separazione
  Buoni postali fruttiferi

La dichiarazione di sussistenza o credito prodotta dalla Banca o dalle Poste conterrà, in dettaglio, tutto ciò che era intestato al defunto; i valori saranno riferiti al momento della morte. Tale documento, però, sarà emesso solo dopo la consegna del certificato di morte e della dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.

Assicurazioni

Il decesso di un proprio familiare deve essere notificato anche alle società che emettono polizze relative a rischi di morte, infortuni e RC auto. Per la polizza RC auto, si hanno a disposizione sei mesi di tempo per effettuare il passaggio di proprietà del veicolo. Nel caso ci fossero più successori, il mezzo sarà cointestato a più persone; se tutti sono d’accordo l’auto può essere intestata a uno soltanto di loro. Se si decide di non effettuare l’intestazione a un unico soggetto, questo potrebbe essere un problema: alcune compagnie non accettano che la polizza di un veicolo sia emessa in presenza di più intestatari. Si potrebbe ovviare al problema, mettendo come primo intestatario nella voltura il soggetto che usa il veicolo. Nel caso in cui la compagnia di assicurazioni non accettasse neppure questa soluzione, si deve effettuare una seconda voltura, da tutti i successori a colui che utilizza il mezzo. Per la classe di merito è necessario fare un discorso a parte:

  Se il veicolo è cointestato a tutti i successori non conviventi, la nuova polizza sarà dotata della classe peggiore posseduta da uno degli eredi
  Se il mezzo è intestato a tutti i successori conviventi, la nuova polizza sarà dotata della classe migliore tra quelle possedute dai successori
  Se il veicolo è intestato a un unico successore convivente, si può applicare la legge Bersani; se non è convivente, la polizza avrà la classe di merito uguale o peggiore a quella posseduta da un altro soggetto che con lui convive

Utenze

Si è obbligati a informare le ditte fornitrici dei dispositivi per erogare acqua, gas, luce e utenze telefoniche di ogni variazione di intestazione dovuta a un decesso. Deve anche essere annullata o modificata, presso l’ufficio comunale, l’intestazione della cartella esattoriale, riguardante la tassa di smaltimento rifiuti e l’IMU.

Abbonamento RAI

In caso di decesso, è possibile annullare l’abbonamento, mediante raccomandata; in alternativa si può sostituire l’intestatario con un altro soggetto che non abbia già attivato un altro abbonamento.

Armi da fuoco

Se il familiare deceduto deteneva armi da fuoco, munizioni o un qualsiasi materiale che necessiti di una specifica denuncia, entro otto giorni dal decesso, si è obbligati a comunicare il cambio di detenzione al commissariato di polizia o ai carabinieri di zona. I pubblici ufficiali prenderanno in consegna il materiale e redigeranno un verbale di ritrovamento. Successivamente, chi fosse interessato a riprendere il possesso di quanto ritirato, dovrà ottenere il nulla osta.

Dichiarazione dei redditi

Relativa all’anno in cui è avvenuto il decesso di un familiare, deve essere fatta da uno dei successori, impiegando il Modello Unico.

Detrazione delle spese funebri

E' possibile ottenere una detrazione d’imposta del 19% (294,50 euro) sull’importo di 1.550 euro, l’anno seguente a quello in cui si sono sostenute le spese del funerale. La richiesta - questo dal 2016 - può essere fatta anche da soggetti che non avevano legami di parentela con il deceduto. Se a sostenere le spese sono state più persone, la somma in detrazione potrà essere suddivisa tra coloro che hanno pagato il funerale, dietro presentazione di una dichiarazione di ripartizione delle spese.




Osservanze burocratiche in caso di decesso


Cosa fare in caso di decesso


Se viene a mancare una persona cara è necessario sbrigare alcune questioni burocratiche, prendiamo in esame le più importanti.

  

Successione


Riguarda il trasferimento di beni mobili e immobili da un soggetto a un altro, in seguito a un decesso. Entro un anno dalla morte, se nel patrimonio del defunto sono inclusi beni immobili, bisogna presentare all’agenzia delle entrate la dichiarazione di successione. Successivamente, effettuati i dovuti accertamenti fiscali, sarà definito l’importo dovuto, questo avrà aliquote variabili, a seconda del grado di parentela e delle quote ereditate. La ricevuta che attesta il pagamento deve essere consegnata, unitamente alla pratica, all’ufficio delle entrate. In base al tipo di successione (legittima o testamentaria) cambiano gli obblighi giuridici e quelli tributari. La successione legittima si verifica quando il defunto non ha fatto testamento; in tal caso, i beni del defunto passano ai successori secondo il rapporto di parentela stabilito dalla legge. Nel caso in cui il defunto abbia lasciato un testamento, i suoi beni saranno trasferiti alle persone citate nel documento stesso e secondo le quote da esso definite. Se uno o più successori legittimati ritengono che il testamento non rispetti i loro diritti, possono impugnarlo. I successori di fronte all’eredità hanno tre possibili comportamenti:

  Accettare
  Accettare con beneficio di inventario
  Rifiutare

Possono aspirare all’eredità:

  Il coniuge
  I figli (quote diverse secondo il loro numero)
  Gli ascendenti (genitori e/o nonni) e i fratelli, se il defunto non aveva figli

Se il soggetto deceduto non era sposato e non aveva prole, la successione sarà a favore dei parenti entro il sesto grado; ordine e quote sono fissate dal Codice Civile. Nel caso che siano assenti parenti entro il sesto grado, la successione passerà allo Stato. Accettare l’eredità con beneficio di inventario, consente all’erede o agli eredi di operare una netta distinzione tra il loro patrimonio e quello del deceduto, per un’equa compensazione tra debiti ereditati e beni acquisiti. L’inventario è un elenco di tutti i debiti e i crediti del soggetto deceduto e deve essere compilato, entro tre mesi dal giorno del decesso, dal cancelliere del tribunale o da un notaio. Gli eredi minori, interdetti o inabilitati devono accettare la successione con beneficio di inventario. È possibile rifiutare la successione: gli eredi non entrano in possesso dei beni del deceduto ma neppure si assumono gli eventuali debiti. In caso di più successori, quelli che accettano l’eredità avranno diritto ciascuno a una frazione dell’eredità del rinunciatario. Per rifiutare l’eredità è necessario presentare una rinuncia in tribunale o presso un notaio. Il coniuge rinunciatario conserva il diritto alla pensione di reversibilità e all’abitazione. Se il defunto aveva terreni e/o fabbricati, cioè beni immobili, è sempre obbligatorio presentare la dichiarazione di successione. Se invece il deceduto possedeva solo beni mobili, è d’obbligo presentare la dichiarazione, quando la somma di questi beni eccede i 25.822 euro. Si deve presentare la dichiarazione di successione, se i successori non avevano una parentela in linea retta con il deceduto. Infine, nel caso in cui il defunto abbia redatto un testamento, è ugualmente obbligatorio presentare la dichiarazione. Non è necessario presentare la dichiarazione di successione, se:

  Il deceduto non possedeva beni immobili
  Se i beni mobili in suo possesso hanno un valore inferiore ai 25.822 euro
  Se i successori avevano con il defunto una parentela in linea retta.



  


Testamento


Nel caso in cui il soggetto deceduto abbia redatto un testamento, questo deve essere pubblicato presso un notaio. Lo scopo della pubblicazione è quello di consentire ai familiari, ai chiamati all’eredità e a eventuali creditori del defunto di avere cognizione di cosa contiene il testamento. Il notaio, oltre a occuparsi della pubblicazione, può anche sbrigare tutto il resto delle pratiche burocratiche o è possibile, per adempiere a queste, recarsi presso un patronato. Subito dopo la pubblicazione, è possibile stendere la dichiarazione di successione e poi definire le quote ereditarie spettanti ai successori.



  


Pensione


Si deve informare telematicamente l’istituto previdenziale del decesso insieme alla richiesta della pensione diretta (o di reversibilità) per il coniuge o dell’eventuale riscossione di ciò che è maturato (pensione indiretta), per chi ne ha diritto. Pensione INPS: è d’obbligo comunicare il decesso di un familiare alle anagrafi comunali che a loro volta, entro 48 ore dalla morte del soggetto, dovranno passare l’informazione, attraverso il canale predisposto dal Ministero dell’Interno (SAIA). Dal 1° gennaio 2015, i medici necroscopi sono obbligati a inviare, entro 48 ore dalla morte del soggetto, il certificato di accertamento del decesso all’INPS e al Comune, utilizzando il servizio online per tale mansione predisposto. Pensione di reversibilità: possono richiederla solo alcuni familiari, sempre che il defunto fosse già titolare di una pensione o avesse già maturato il diritto a essa. I soggetti richiedenti sono:

  Coniuge
  Coniuge separato, qualora il soggetto deceduto fosse iscritto all’ente previdenziale, prima della sentenza di separazione
  Coniuge separato con “addebito”, se ha diritto all’assegno alimentare a carico del coniuge defunto
  Coniuge divorziato, con diritto all’assegno di divorzio e che non ha contratto nuovo matrimonio, sempre che il deceduto fosse già iscritto all’ente previdenziale, prima che fosse pronunciata la sentenza di divorzio. Nel caso in cui il coniuge deceduto si fosse risposato, la pensione diretta deve essere suddivisa tra l’attuale coniuge e quello divorziato. Se uno dei due coniugi aventi diritto alla pensione diretta morisse, l’altro avrà diritto all’intero importo. Se il coniuge avente diritto alla pensione di reversibilità contraesse un nuovo matrimonio, non avrebbe più alcun diritto alla pensione del precedente coniuge deceduto
  Figli minori (naturali, legittimi, adottivi, riconosciuti legalmente o legittimati); studenti di scuola media superiore tra i 18 e i 21 anni disoccupati e a carico del genitore defunto; studenti universitari disoccupati a carico del defunto (solo per la durata del corso legale di laurea e non oltre i 26 anni); inabili di qualsiasi età, a carico del defunto
  Nipoti equiparati dalla Corte Costituzionale ai figli legittimati e inclusi tra coloro che hanno diritto alla pensione diretta, ma devono essere a carico del defunto e minorenni.



  


Banca - Istituti di credito


Se il defunto disponeva di depositi titoli, conti correnti, obbligazioni, azioni, libretti postali, fondi di investimento, buoni postali fruttiferi, ecc. si è obbligati a comunicare all’istituto postale o bancario la morte del soggetto che intratteneva con essi tali rapporti finanziari. Oltre a questo, si è obbligati a presentare il certificato di morte e la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. Dopo la notifica della morte, il conto del defunto è congelato, fino a quando non sarà consegnato un atto notorio che attesti i suoi successori. Se esistono cointestatari del conto, questi dovranno aprirne un altro e modificare, se sono presenti, gli appoggi bancari delle utenze. Al fine di sbloccare il conto è necessario produrre:

  Dichiarazione della banca, della posta o della finanziaria che contenga tutte le attività compiute dal soggetto deceduto e il saldo al momento del decesso
  Certificato di morte
  Certificato di matrimonio
  Fotocopia del documento di identità e codice fiscale del defunto
  Stato di famiglia storico del defunto
  Fotocopie dei documenti di identità, codici fiscali e stati di famiglia dei successori
  Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà
  Copia conforme del testamento
  Originale della rinuncia all’eredità
  Copie dei contratti stipulati con l’istituto di credito
  Copia della sentenza di separazione
  Buoni postali fruttiferi

La dichiarazione di sussistenza o credito prodotta dalla Banca o dalle Poste conterrà, in dettaglio, tutto ciò che era intestato al defunto; i valori saranno riferiti al momento della morte. Tale documento, però, sarà emesso solo dopo la consegna del certificato di morte e della dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.



  


Assicurazioni


Il decesso di un proprio familiare deve essere notificato anche alle società che emettono polizze relative a rischi di morte, infortuni e RC auto. Per la polizza RC auto, si hanno a disposizione sei mesi di tempo per effettuare il passaggio di proprietà del veicolo. Nel caso ci fossero più successori, il mezzo sarà cointestato a più persone; se tutti sono d’accordo l’auto può essere intestata a uno soltanto di loro. Se si decide di non effettuare l’intestazione a un unico soggetto, questo potrebbe essere un problema: alcune compagnie non accettano che la polizza di un veicolo sia emessa in presenza di più intestatari. Si potrebbe ovviare al problema, mettendo come primo intestatario nella voltura il soggetto che usa il veicolo. Nel caso in cui la compagnia di assicurazioni non accettasse neppure questa soluzione, si deve effettuare una seconda voltura, da tutti i successori a colui che utilizza il mezzo. Per la classe di merito è necessario fare un discorso a parte:

  Se il veicolo è cointestato a tutti i successori non conviventi, la nuova polizza sarà dotata della classe peggiore posseduta da uno degli eredi
  Se il mezzo è intestato a tutti i successori conviventi, la nuova polizza sarà dotata della classe migliore tra quelle possedute dai successori
  Se il veicolo è intestato a un unico successore convivente, si può applicare la legge Bersani; se non è convivente, la polizza avrà la classe di merito uguale o peggiore a quella posseduta da un altro soggetto che con lui convive



  


Utenze


Si è obbligati a informare le ditte fornitrici dei dispositivi per erogare acqua, gas, luce e utenze telefoniche di ogni variazione di intestazione dovuta a un decesso. Deve anche essere annullata o modificata, presso l’ufficio comunale, l’intestazione della cartella esattoriale, riguardante la tassa di smaltimento rifiuti e l’IMU.



  


Abbonamento RAI


In caso di decesso, è possibile annullare l’abbonamento, mediante raccomandata; in alternativa si può sostituire l’intestatario con un altro soggetto che non abbia già attivato un altro abbonamento.



  


Armi da fuoco


Se il familiare deceduto deteneva armi da fuoco, munizioni o un qualsiasi materiale che necessiti di una specifica denuncia, entro otto giorni dal decesso, si è obbligati a comunicare il cambio di detenzione al commissariato di polizia o ai carabinieri di zona. I pubblici ufficiali prenderanno in consegna il materiale e redigeranno un verbale di ritrovamento. Successivamente, chi fosse interessato a riprendere il possesso di quanto ritirato, dovrà ottenere il nulla osta.



  


Dichiarazione dei redditi


Relativa all’anno in cui è avvenuto il decesso di un familiare, deve essere fatta da uno dei successori, impiegando il Modello Unico.



  


Detrazione delle spese funebri


E' possibile ottenere una detrazione d’imposta del 19% (294,50 euro) sull’importo di 1.550 euro, l’anno seguente a quello in cui si sono sostenute le spese del funerale. La richiesta - questo dal 2016 - può essere fatta anche da soggetti che non avevano legami di parentela con il deceduto. Se a sostenere le spese sono state più persone, la somma in detrazione potrà essere suddivisa tra coloro che hanno pagato il funerale, dietro presentazione di una dichiarazione di ripartizione delle spese.






La tua opinione per noi conta


Onoranze e pompe funebri Chiaravalle

Insieme a te, da oltre 25 anni


Contattaci ai numeri
071 9727383 - 339 8322569